Prefazione
DOI:
https://doi.org/10.13136/2281-4582/2013.i2.609Keywords:
Django Unchained, Quentin TarantinoAbstract
Uscito negli Stati Uniti il giorno di Natale del 2012, e in Italia alcuni mesi dopo, Django Unchained, l’ultimo film di Quentin Tarantino, è stato accolto con grande interesse e posto al centro di un vivace dibattito. In patria, in particolare, ha suscitato una molteplicità di reazioni, che hanno spaziato dalle recensioni più entusiaste alle polemiche più aspre. Il racconto dell’ex-schiavo Django, determinato a liberare la moglie sterminando gli schiavisti bianchi, non poteva che sollevare discussioni e scalpore, come spesso succede quando si affronta il tema della schiavitù, anche (e soprattutto) in un’America che si vorrebbe post-racial. Da un lato il film ha riacceso le discussioni sulla legittimità da parte di un regista bianco e sopra le righe come Tarantino di appropriarsi di questo passato storico, e di raccontarlo prendendosi spesso più di qualche libertà. Dall’altro, Django Unchained è anche stato occasione per riflessioni che si allontanano dal contesto storico della vicenda, parlando anche a un presente dove coesistono problematicamente il modello di successo incarnato da Obama e le tensioni razziali, mai sopite e riesplose con il recente caso Trayvon Martin.Downloads
Published
2013-12-01
Issue
Section
Foreword
License
Copyright (c) 2019 Elisa Bordin, Stefano Bosco
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial 4.0 International License.
Iperstoria is an Open Access journal.- Authors retain copyright and grant the journal right of first publication with the work simultaneously licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 BY-NC License that allows others to share the work with an acknowledgement of the work's authorship and initial publication in this journal.
- Authors are able to enter into separate, additional contractual arrangements for the non-exclusive distribution of the journal's published version of their work (e.g., post it to an institutional repository or publish it in a book), with an acknowledgement of its initial publication in this journal. We require authors to inform us of any instances of re-publication.