"Mancare il bersaglio": la war television a cavallo degli anni Ottanta e Novanta e la guerra "fuori campo"
DOI:
https://doi.org/10.13136/2281-4582/2013.i2.290Parole chiave:
war televisionAbstract
Fino a non molti anni fa, quando pressoché plenaria era tra i media la primazia della televisione, era possibile a volte osservare un fenomeno interessante. Se era proclamato uno sciopero generale della stampa e dei giornalisti televisivi, e uno speaker in mezzobusto leggeva le notizie con voce neutra («chi vi parla è stato autorizzato a farlo etc.»), era legittimo attendersi che in quei notiziari più radi del consueto e spogli dei servizi filmati le notizie, più snelle e a lungo coperte dal cono d’ombra informativo, si affastellassero in gran numero; all’opposto, si era costretti a prendere atto che in quella giornata, su tutto lo scenario nazionale, non era successo nulla: i politici non avevano rilasciato dichiarazioni, aperto kermesse o chiuso manifestazioni di piazza, le istituzioni economico-finanziarie non avevano diramato report sullo stato di salute del Paese o dei suoi comparti produttivi, nessuna coppia famosa aveva divorziato (a che scopo?), e certamente nessun serial killer era passato all’azione, se crediamo alla forte componente esibizionistica che alle loro motivazioni accredita la psicopatologia criminale.Riferimenti bibliografici
Arnett, Peter. Live from the Battlefield: From Vietnam to Baghdad. 35 Years in the World's War Zones. New York: Simon and Schuster, 1994.
Baudrillard, Jean. Le crime parfait. Paris: Galilée, 1995.
Benjamin, Walter. “Erfahrung und Armut.“ Gesammelte Schriften. Frankfurt a/M: Suhrkamp, 1980. 213-219.
Bloch, Marc. “Réflexions d’un historien sur les fausses nouvelles de la guerre”. Revue de synthèse historique 33 (1921): 13-35.
Boorstin, Daniel. J. The Image: A Guide to Pseudo-Events in America. New York: Atheneum, 1961.
Capps, Walter H. The Unfinished War: Vietnam and the American Conscience. Boston: Beacon P, 1982.
Casetti, Francesco, a cura di. Tra me e te. Strategie di coinvolgimento dello spettatore nei programmi della neotelevisione. Roma: VQPT/Eri, 1988.
Clastres, Pierre. Archéologie de la violence: la guerre dans le sociétés primitives. La Tour d’Aigues: Éditions de l’Aube, 1999.
Cumings, Bruce. War and Television. London-New York: Verso, 1992.
Dayan, Daniel e Elihu Katz. Media Events, the Live Broadcasting of History.Cambridge: Harvard UP, 1992.
De Landa, Manuel. War in the Age of Intelligent Machines. New York: Zone Books, 1991.
Der Derian, James. Virtuous War: Mapping the Military-Industrial-Media-Entertainment-Network. Boulder: Westview P, 2001.
Fialka, John. Hotel Warriors. Covering the Gulf War. Baltimore: Johns Hopkins UP, 1992.
Fracassi, Claudio. Sotto la notizia niente. Saggio sull’informazione planetaria. Roma: Libera informazione editrice, 1994.
Grasso, Aldo, a cura di. Fare storia con la televisione. L’immagine come fonte, evento, memoria. Milano: Vita e Pensiero, 2006.
Hallin, Daniel C. The “Uncensored” War: The Media and Vietnam. New York: Oxford UP, 1986.
Haas, Mary E. “Women's Perspectives on the Vietnam War”. Lessons of the Vietnam War. A cura di J. M. Starr. Pittsburgh: Center for Social Studies Education, 1991. 233-260.
Hellmann, John. Fables of Fact: The New Journalism as New Fiction. Urbana: U of Illinois P, 1981.
Isnenghi, Mario. Il mito della grande guerra: da Marinetti a Malaparte. Roma-Bari: Laterza, 1970.
Knightley, Phillip. The First Casualty: The War Correspondent As Hero and Myth-Maker from the Crimea to Kosovo. Baltimore: Johns Hopkins UP, 2002.
Jeffords, Susan e Lauren Rabinovitz, a cura di. Seeing Through the Media: The Persian Gulf War. New Brunswick: Rutgers UP, 1994.
Liang, Qiao e Wang Xiangsui. Guerra senza limiti. L’arte della guerra asimmetrica fra terrorismo e globalizzazione. Gorizia: Libreria Editrice Goriziana, 2001.
Levi, Primo. I sommersi e i salvati. Torino: Einaudi, 1986.
Macarthur, John R. Second Front: Censorship and Propaganda in the Gulf War. New York: Hill & Wang, 1992.
MacGregor, Brent. “Peter Arnett, CNN, Reporting Live From Baghdad”. Film & History 22.1-2 (1992): 26-31.
Mandelbaum, Michael. “Vietnam: The Television War”. Daedalus (Autunno 1982): 157-169.
Manheim, Jarol B. “Going Less Public. Managing Images to Influence U.S. Foreign Policy”. Do the Media Govern? Politician, Voters and Reporters in America. A cura di S. Iyengar e R. Reeves. Thousand Oaks: Sage Publications, 1997. 379-390.
Norris, Christopher. Uncritical Theory: Postmodernism, Intellectuals, and the Gulf War. Amherst: U of Massachusetts P, 1992.
Ortoleva, Peppino e Chiara Ottaviano, a cura di. Guerra e mass media. Strumenti e modi della comunicazione in contesto bellico. Napoli: Liguori, 1994.
Pozzato, Maria Pia, a cura di. Linea a Belgrado. La comunicazione giornalistica in Tv durante la guerra per il Kosovo. Roma: RAI-Eri, 2000.
Perniola, Mario, Carlo Formenti e Jean Baudrillard. Guerra virtuale e guerra reale. Riflessioni sul conflitto del Golfo. Milano: Mimesis, 1991.
Rosso, Stefano e Antonio Scurati, a cura di. Le seduzioni della violenza. Arcipelago 1-2 (autunno 2002).
Rumiz, Paolo. Maschere per un massacro. Quello che non abbiamo voluto sapere della guerra in Jugoslavia. Milano: Feltrinelli, 2013.
Savarese, Rossella. Guerre intelligenti. Stampa, radio, tv, informatica: la comunicazione politica dalla Crimea al Golfo Persico. Milano: Franco Angeli, 1995.
Scurati, Antonio. Televisioni di Guerra. Il conflitto del Golfo come evento mediatico e il paradosso dello spettatore totale. Verona: Ombre Corte, 2003.
Smith, Perry M. How CNN Fought the War: A View from the Inside. New York: Birch Lane P, 1991.
Taylor, Philip M. Munitions of the Mind. War Propaganda from the Ancient War to the Nuclear Age. Wellingborough: Patrick Stephens Limited, 1990.
Wolton, Dominique. War game: l’information et la guerre. Paris: Flammarion, 1991.
Dowloads
Pubblicato
Fascicolo
Sezione
Licenza
Copyright (c) 2019 Simone Villani
Questo volume è pubblicato con la licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Iperstoria è una rivista accademica ad accesso libero.
a. Gli autori detengono il copyright e danno alla rivista il diritto per la prima pubblicazione con il contributo sotto licenza Creative Commons che permette di condividere l’articolo con il riconoscimento della prima pubblicazione su questa rivista.
b. Gli autori possono inoltre stabilire ulteriori direttive contrattuali per la distribuzione non esclusiva della versione del contributo pubblicata sulla rivista (es. ripubblicarlo in archivi istituzionali o in un volume), con uno specifico riconoscimento della prima pubblicazione su questa rivista. Chiediamo pertanto agli autori di contattarci nel caso di eventuali ripubblicazioni.