Il mantra del fuoco. Linguaggi, temi e simboli della protesta per l'indipendenza del Tibet
DOI:
https://doi.org/10.13136/2281-4582/2014.i3.668Parole chiave:
American studies, Occupy Wall StreetAbstract
Sin dalle prime esplorazioni del XVII secolo, l’immaginario collettivo occidentale ha rappresentato il Tibet come un luogo leggendario e misterioso, difficilmente accessibile non solo geograficamente ma anche culturalmente. L’esistenza di un’aura mitica così profonda e consolidata – favorita ancora oggi da un’ampia produzione letteraria e cinematografica, nonché dalle sempre più influenti mode esoteriche – ha inciso negativamente sull’attuale percezione delle dinamiche legate alla questione tibetana. Il concorso di questi fattori, unitamente alla censura operata dal governo cinese e alle ragioni della realpolitik, ha fornito all’Occidente un’immagine poco nitida del movimento indipendentista tibetano e delle forme assunte dalle sue rivendicazioni.Riferimenti bibliografici
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