Cocaina. Per un'antropologia della polvere bianca. Michael Taussig

Autori

  • Silvia Chiarelli

DOI:

https://doi.org/10.13136/2281-4582/2006.i0.781

Parole chiave:

Michael Taussig, cocaina

Abstract

Michael Taussig è una sorta di poète maudit, un Baudelaire dei giorni nostri, messo all’écart sia dall’accademia italiana e francese (che non lo hanno tradotto fino ad ora), sia dagli antropologi che hanno lavorato con lui, preferendo parlarne male. Come ogni autore bistrattato per il suo genio, Taussig ci offre anche questa volta un’opera geniale, in cui propone al lettore pagina dopo pagina una propria originale versione di un immaginario museo della cocaina, situato in una regione della Colombia che sembra rinnegata da Dio, “dove l’Oceano Pacifico penetra in un’area di seicentocinquanta  chilometri di paludi di mangrovie e di foreste non battute, dove l’aria si muove appena e la pioggia non cessa mai” (p. 9).


Pubblicato

2006-01-01

Fascicolo

Sezione

Articoli: sezione monografica