Realismo, black humor, eufemismi e turpiloquio nella narrativa della guerra del Vietnam
DOI:
https://doi.org/10.13136/2281-4582/2010.i0.822Abstract
La maggior parte dei numerosi romanzi statunitensi sulla Guerradel Vietnam (più di duemila) propongono modalità narrative banali
e ripetitive in cui prevalgono modelli semplificati del realismo
ottocentesco. Il linguaggio, talvolta anche molto creativo e in
genere fortemente marcato dal turpiloquio, diventa proprietà dei
soli soldati e reduci, precludendo il dialogo con i lettori che non
hanno fatto quell’esperienza bellica. Costruisce una comunità
chiusa e “possessiva”.
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